Alla fine della giornata lavorativa, dopo aver eseguito le elaborazioni che preparavano i flussi da inviare sulla rete interbancaria, gli operatori del CED avevano il compito di scollegare i terminali dal sistema gestionale (“togliere la linea”), eseguire i backup serali, e lanciare le elaborazioni di chiusura della giornata e di apertura della giornata contabile successiva. I backup e queste elaborazioni duravano diverse ore.
Con il sistemi Philips le elaborazioni di chiusura e riapertura di giornata contabile duravano tutta la notte per cui si era scelto di lanciare manualmente, e presidiare, quelle più importanti e delicate, quelle per le quali un errore durante l’elaborazione poteva pregiudicare la possibilità di attivare il sistema la mattina successiva.
Le elaborazioni potevano andare in errore per diversi motivi ma il costo di presidiare tutte le elaborazioni notturne era giudicato troppo alto, per cui, dopo aver eseguito alcune delle più importanti, si lasciava “girare” la “chiusura” senza presidio notturno e non di rado capitava di trovare i programmi bloccati la mattina successiva. Per questo motivo il turno degli operatori CED iniziava circa un’ora e mezza prima dell’apertura degli sportelli, in modo da poter porre rimedio ad eventuali incidenti occorsi durante la notte e per eseguire alcune delle elaborazioni batch come quelle dei flussi ricevuti dalla rete interbancaria a macchina scarica.
Con l’avvento dei sistemi Digital i tempi di elaborazione della chiusura notturna si ridussero notevolmente e fu possibile presidiare interamente queste elaborazioni; ma per mantenere l’orario degli operatori CED compreso tra le 7 del mattino e le 20 era necessario interrompere i collegamenti dei terminali alle 18.00 limitando le possibilità operative dei colleghi.
Schedulazione della chiusura notturna e sistema di controllo delle elaborazioni batch con interfaccia telefonica
Per risolvere questi problemi, i backup e le elaborazioni di chiusura e riapertura di giornata furono concatenate in un’unica macro scritta utilizzando gli script di shell UNIX e fu sviluppato un sistema di controllo automatico che era in grado di avvisare telefonicamente gli operatori in caso si presentassero problemi nell’esecuzione dei programmi. Proviamo a descriverne il funzionamento.
- Per prima cosa, in punti strategici della sequenza delle elaborazioni di chiusura, furono inserite delle istruzioni di scrittura di un log della chiusura.
- Il logo veniva continuamente letto da un programma scritto su PC, in grado di colloquiare con il sistema Digital grazie alle interfacce fornite da Digital PathWorks.
- Sul PC era stata installata una scheda telefonica di quelle presenti nei centralini telefonici e, tramite una apposita libreria di funzioni di controllo della scheda, il programma era in grado di eseguire delle telefonate verso dei normali telefoni.
- Per ogni evento di errore gestito era stato registrato un messaggio vocale che lo descriveva
Il programma di controllo si aspettava di trovare sul log, a determinati orari, la presenza del segnale di fine elaborazione di una certa fase, quelle inserite al punto a). In mancanza del segnale il programma scorreva una lista di persone da contattare, registrate in una apposita tabella, ed iniziava a telefonare a turno a ognuna di queste. Alla risposta alla telefonata, il programma riproduceva il messaggio registrato associato all’errore che aveva riscontrato. Il messaggio suonava più o meno così: “Attenzione. Questo è il sistema di controllo automatico delle elaborazioni della Banca di Ospedaletto. Si è verificato un errore durante il programma xxxxxx. Si prega di avvisare xxxxxxxx per intervenire.”
A quel tempo pochi erano dotati di telefono cellulare e chi rispondeva al telefono di casa poteva non essere l’operatore del CED cercato. Per questo motivo il messaggio trasmesso dal programma di controllo era un messaggio vocale facilmente comprensibile da chiunque.
Il programma continuava per tre volte a chiamare tutte le persone della lista, a meno che uno di essi non interrompesse la sequenza digitando un particolare codice sulla tastiera a toni del telefono.
Il programma era anche in grado di ricevere telefonate e di accettare comandi inviati tramite la tastiera a toni del telefono chiamante. Con questa tecnica era possibile richiedere informazioni sullo stato delle elaborazioni e perfino lanciare programmi sul sistema DEC.
La sicurezza era gestita tramite l’utilizzo codici utente e password, sempre digitati sulla tastiera del telefono e di funzioni di Call Back. La sequenza era la seguente:
- Chiamare con il telefono il numero del sistema di controllo
- Alla richiesta di login, inserire il proprio codice utente e password
- Chiudere la telefonata
- Il sistema chiamava indietro il numero di telefono associato al codice utente che si era autenticato
- L’utente riceveva quindi una telefonata dal sistema e alla richiesta di login doveva inserire nuovamente il codice utente e la password
- A questo punto era possibile inviare i comandi che il sistema era in grado di accettare, sempre con la tastiera del telefono
Questo sistema oggi è sicuramente superato ma al tempo in cui fu realizzato fu uno dei programmi maggiormente capaci di catturare l’attenzione di chi lo vedeva in funzione. L’idea di gestire un sistema bancario da remoto con un semplice telefono di casa era sorprendente.
Grazie a questo programma l’orario di lavoro degli operatori fu modificato, permettendo di finire l’ultimo turno alle 18.00 e al tempo stesso fu possibile mantenere attivo il collegamento per i terminali fino alle ore 20.00 (limite posto per scelte organizzative e non più tecniche) lasciando la possibilità ai dipendenti che ne avessero bisogno di lavorare fino a tardi.
Furono anche ridotti i ritardi nella apertura del collegamento ai terminali della mattina in quanto a seguito di un incidente si poteva intervenire tempestivamente.