Il system management per rete Microsoft Windows con PC Windows 95 e Windows 3.11

Rispetto ai vecchi terminali “stupidi” i personal computer hanno permesso di mettere a disposizione degli utenti un sempre più elevato numero di strumenti ma sono notevolmente cresciuti i costi per la gestione dei posti lavoro.
I terminali “stupidi” non necessitavano di particolari attività di configurazione: era sufficiente impostare l’indirizzo e collegarli alla rete; inoltre erano anche molto semplici dal punto di vista dell’architettura hardware ed i guasti che si potevano manifestare erano limitati e semplici da risolvere. Per un utente era molto difficile provocare anche accidentalmente dei guasti. In caso di guasto solitamente l’intervento consisteva nella sostituzione del terminale con un altro, anche nuovo, e gli interventi potevano essere fatti da un tecnico anche con competenze limitate alla componente hardware.
Con i personal computer lo scenario è radicalmente mutato. La configurazione di un PC e di tutte le applicazioni in esso presenti era un’attività molto complessa; ogni applicazione presente sul PC è uno strumento nello strumento e richiede competenza specifiche. Le possibilità che si guastasse qualcosa erano notevolmente superiori, innanzi tutto perché l’architettura hardware era molto più complessa, per esempio per la presenza di dischi floppy e rigidi, e soprattutto perché i software potevano essere “rovinati” da operazioni maldestre degli utenti o per blocchi del sistema operativo.
Mentre con i sistemi Mini-Computer e Host le modifiche al software erano fatte tutte centralmente, con i PC gli interventi dovevano essere fatti su ogni singolo posto lavoro, moltiplicando per 100 i tempi di intervento. La scelta generalmente adottata dalle altre Banche di Credito Cooperativo è stata quindi quella di limitare al massimo le modifiche e gli aggiornamenti solo per gli interventi assolutamente necessari – ed in qualche caso neanche a quelli – rinunciando di fatto a sfruttare le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica. La scelta di Banca di Ospedaletto fu invece quella di investire nello sviluppo delle competenze utili per gestire la nuova architettura e dotarsi di un sistema di gestione centralizzata dei PC.

Il problema della gestione di una rete di PC era ben presente nella mente dei tecnici dei laboratori delle grandi aziende dell’informatica mondiale. Per quanto quasi sconosciuti alla grande massa, già nel 1993 il sistema operativo Microsoft Windows 3.11 permetteva di gestire centralmente alcuni parametri dei PC in rete. Diversi produttori come Microsoft, IBM e Intel avevano iniziato a commercializzare prodotti per il system management.
Con l’avvento di Microsoft Windows 95 e di Microsoft Windows Scripting Host furono messe a disposizioni degli amministratori di sistema molte funzioni per costruirsi in casa un sistema di gestione centralizzata dei personal computer. Anche in questo caso quello che faceva la differenza era la capacità e la forza delle persone di mantenersi aggiornati.

Il sistema costruito in Banca di Ospedaletto era organizzato nel modo descritto qui di seguito.
Innanzi tutto era stato creato un dominio di rete Microsoft Windows e nella cartella condivisa NETLOGON era stato depositato un file denominato “config.pol”, creato con il Policy Editor fornito con Windows 95, contenente una serie di impostazioni di configurazione che dovevano essere applicate a tutti i PC. Tutti i personal computer erano registrati sul Domain Controller del dominio di rete Microsoft Windows ed ad ogni logon alla rete si collegavano al Domani Controller, e modificavano la propria configurazione in base alle impostazioni presenti nel file “Config.pol”.

I PC poi dovevano connettere alcuni dischi di rete su cui erano archiviati i documenti e da cui venivano caricati alcuni programmi ed alcuni file di configurazione. In generale i dischi di rete che venivano connessi erano 5:

  • O: disco di rete da cui venivano caricati i programmi come ad esempio Microsoft Office
  • F: disco di rete comune a tutta la banca per i documenti condivisi
  • T: disco di rete comune a tutta l’unità organizzativa per i documenti condivisi
  • I: disco di rete comune a tutta l’unità organizzativa per i documenti da pubblicare nella Intranet Aziendale
  • U: disco di rete dell’utente per i documenti personali e per i file di configurazione del PC in base all’utente collegato

Pur mantenendo le stesse lettere di unità logica, i dischi che venivano connessi dovevano essere diversi in base in base all’ufficio in cui era installato il PC ed all’utente che si collegava. Va ricordato che a quel tempo le linee di trasmissione dati avevano una velocità di 64Kbps, in gran parte utilizzata dal programma gestionale bancario per cui non era possibile utilizzare un server unico, magari posto nella sala server della sede, a cui collegare tutti i dischi di rete. Al contrario i dischi dovevano essere collegati al server di filiale installato nella stessa rete LAN del PC.
Per compiere questa operazione di connessione dei dischi di rete si utilizzò un programma scritto con il linguaggio Windows Scripting Host, eseguito automaticamente ad ogni accensione del PC. Il programma “startup.vbs” eseguiva i seguenti compiti:

  1. Verifica dell’esistenza in rete di una versione aggiornata di se stesso. In caso affermativo la nuova versione veniva scaricata e sovrascritta a quella in esecuzione ed eseguita al successivo avvio del PC
  2. Verifica dell’esistenza in rete del programma PCxxyy.vbs dove xx era il codice dell’unità organizzativa dove era installato il PC e yy era il codice del PC. Se PCxxyy.vbs era presente, veniva eseguito dal personal computer Tramite PCxxyy.vbs potevano essere eseguiti automaticamente installazioni di nuovi software o aggiornamenti della configurazione del PC o dei software già installati.
  3. Controllo della presenza di tutte le unità disco logiche e del loro corretto collegamento alle unità di rete. In caso di connessione errata o mancante veniva ripristinata la configurazione corretta.

I programmi PCxxyy.vbs potevano essere utilizzati anche per eseguire inventari hardware e software